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Итальянский центр

Итало-российский центр изучения СМИ, культуры и коммуникации

"Il Giornalista" 06.2011 - Специальный итальянский выпуск факультетской газеты "Журналист"

Negli ultimi tempi la mia vita somiglia ad uno spremifrutta. Uno spremifrutta magico. Non importa quali "ingredienti" utilizzi (lavoro, studio, tempo libero e perfino il sonno), il contenuto del recipiente è sempre lo stesso: una miscela a tre strati, di tre colori — verde, bianco e rosso. L'aroma è leggero, dolce, tenero, piacevole e con un po' di gusto amaro appena percettibile. E' un gusto che porta a distaccarsi dalla realtà…

…l'assuefazione è veloce, il processo è contagioso, inoffensivo, però un po' fastidioso per il pubblico. La dipendenza inizia in modo rapido e senza pietà. Perdere l'abitudine è praticamente impossibile, in questo caso anche la forza di volontà "zoppica". Le conseguenze negative non esistono, se non di prendere in considerazione la follia lieve provata ogni tanto.

Il primo strato è rosso. Il gusto di ciliegia matura dell'estate, quella che cresce sul cortile di casa di mio nonno in Inguscezia… E di canella che rafforza il gusto, quella che si percepisce in una viale a Firenze, dove c'è una piccola pasticceria. Il secondo strato è bianco. La piccola nuvoletta di neve alla vaniglia pura. E niente di più.

Il terzo strato è il colore verde. Come un gelato al pistacchio italiano vero, quello che di solito viene venduto in qualsiasi gelateria…e sembra che sia leggermente aromatizzato con menta fresca e tonificante. Come risultato—tutta la mia vita da poco è ridipinta dagli iniziali colori nero e grigio nei colori rosso, bianco e verde. Come un'effetto sorpresa si ha un'ossessione leggera, come ho detto prima.

Io non sono l'unica chi ha tale sindrome "italiana". La sceneggiatura suddetta potrebbe esser adatta a qualsiasi studente del nostro Centro Italo-Russo per le Richerche su Mass Media, Cultura e Comunicazione. Abbiamo moltissimi realizzazioni significative legate alla nostra passione per l'Italia. Qualcuno di noi lavora all'Ambasciata d'Italia a Mosca e partecipa all'organizzazione degli eventi italiani in occasione dell'anno dell'Italia in Russia oppure visita il Forum studentesco di Roma, il festival di giornalismo a Perugia e anche festival del cinema come "Venezia—Mosca", NICE (New Italian Cinema Festival). Gli altri intervistano tante persone pubbliche come l'attrice, conduttrice e caporedattrice della rivista "Italia" Ekaterina Strijenova, il famosissimo giornalista russo-italiano Evgeny Utkin o il regista e attore italiano Edoardo Leo; comunicano con Al Bano, il cosidetto "veterano" della musica italiana voluta dal pubblico russo; si occupano del giornalismo gastronomico e scrivono spesso di cucina italiana; fanno ricerche sui problemi sociali in Italia come la co-abitazione con immigrati e il dialogo tra le diverse culture; fanno la traduzione dei film di Paolo Sorrentino per la distribuzione cinematografica; studiano alle migliori università italiane e persino organizzano le feste caucasiche in Sicilia per gli stessi siciliani e li fanno cantare canzoni caucasiche e ballare lezginka — la danza nazionale.

Tutto questo lo facciamo noi — studenti del Centro Italo-Russo della Facoltà di Giornalismo.

P. S. Avendo preparato il nuovo numero de "Il Giornalista" anche noi abbiamo dato un valido apporto all'anno dell'Italia in Russia, vero? Senza alcun dubbio!

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